mercoledì 23 dicembre 2009

Ragnarok

02


« Maestà, le sue mucche continuano ad invadere le mie terre e a mangiare il mio raccolto, lui sostiene che non riesce a controllarle e che devo portare pazienza, ma le sue mucche mangiano il raccolto con cui sfamo la mia famiglia! Cosa dobbiamo fare Maestà? »
Katòn noc Ferac, reggente del regno di Irrfad, colui che regna in nome del sovrano Gothan noc Hjad, stava ascoltando l'ultima supplica del postulante posto in ginocchio di fronte a lui, si trattava di una questione banale, facilmente risolvibile, ma nonostante ciò i due contadini avevano chiesto l'aiuto del re.
I due uomini erano proprietari di terre confinanti, uno viveva di raccolta, l'altro di allevamento, il bestiame era solito oltrepassare le terre per mangiare i frutti del raccolto del postulante lasciando così la sua famiglia senza di che vivere, Kat aveva ascoltato attentamente la supplica del contadino e sapeva esattamente come agire.
« Quello che dovete fare è questo: recintate le vostre terre uomini, così tu non dovrai temere per il tuo raccolto, » disse rivolgendosi al postulante « e tu non dovrai preoccuparti del tuo bestiame. »
West stava ad osservare appoggiato ad una colonna in penombra posta dietro il seggio reale, nascosta dagli enormi drappi che partivano dal soffitto fino ad arrivare al pavimento; era passato un mese da quando il principe gli aveva chiesto aiuto e lui non gliel'aveva negato, il capitano delle guardie si era autonominato segretario particolare di Katòn. Il Consiglio aveva avuto qualcosa da ridire a riguardo sul loro rapporto ma Katòn li zittì asserendo che per il compito che suo padre gli aveva affidato aveva bisogno di tutte le persone di fiducia e il capitano ne faceva parte.
« L'udienza è finita. » proclamò il ciambellando mentre ordinava alle guardie di far sgomberare la sala.
Katòn noc Ferac si alzò dal trono e si incamminò in prossimità dell'uscita posta dietro i drappi, sicuro di trovare West ad aspettarlo, non si sbagliò, l'amico era lì, come sempre, e gli faceva segno di sbrigarsi, aveva letto la sua agenda e per quel giorno il principe era pieno di impegni.
« No aspetta, chi ti ha dato il permesso di sbriciare nella mia agenda? Aaaaaaaaaaaaa! » esclamò Kat letteralmente trascinato per un braccio da West.
« Sbrigati, non hai tempo di lamentarti, ora devi andare ad approvare il progetto per il ponte sul Grande Fiume, poi a pranzo dei ricevere gli ambasciatori di Hollas e nel pomeriggio devi dedicarti alla corte. Ah, ricordati che stasera c'è il Ballo di Primavera, non puoi assolutamente mancare. »
Il capitano parlava con estrema serietà, come se si trattasse di normali doveri che competono ad un soldato, Katòn rise leggermente e si liberò dalla presa dell'amico.
« Torna a fare il capitano delle guardie, non sei il mio segretario. » gli disse fermandosi un attimo per massaggiarsi il polso.
« Lo sto facendo per il bene di questo regno, se non avessi avuto bisogno di me non saresti strisciato a chiedere il mio aiuto. »
Touché. Il principe non osò rispondergli e lasciò che lo portasse verso il luogo del suo prossimo affare.


« Sua Maestà il principe Katòn noc Ferac al Irrfad, reggente del regno. »
Il ciambellano annunciò alla corte l'arrivo del principe, senza di lui il ballo non poteva avere inizio, c'era bisogno dell'approvazione del reggente. Kat fece la sua comparsa nell'ammirazione totale della corte, le fanciulle in età da marito lo guardavano speranzose, nonostante il principe avesse compiuto da poco i vent'anni ancora non aveva scelto la sua futura moglie, un barlume di speranze per tutte le ragazze nobili.
Katòn si guardò intorno, era a disagio ma cercava di non darlo a vedere, era la prima volta che sentiva acclamare il suo nome completo da così tanta gente; Katòn noc Ferac al Irrfad, Katòn il Pacifico di Irrfad. Insieme a suo fratello maggiore era l'ultimo discendente di Damos noc Yutas, il Possente, primo re di Irrfad che diede il nome al regno.
Alcuni specchi riflettevano la sua immagine, statura normale, occhi grigi e capelli neri come la notte, leggermente ondulati e corti, fisico asciutto e portamento regale, questo era quello che la corte vedeva in lui.
Con la coda dell'occhio vide West parlare con due dame, non c'era di che stupirsi, il capitano delle guardie era un uomo molto affascinante, i capelli biondi come l'oro incorniciavano il suo viso, illuminato da due iridi di smeraldo, era forte e muscoloso e l'alta uniforme che indossava per le occasioni particolari lo facevano sembrare ancora più alto rispetto alla sua enorme statura, fra le ragazze di basso ceto riscuoteva un grande successo.
Katòn si sedette sul trono e con un cenno della mano diede il via alle danze, la tradizione voleva che l'erede non ancora sposato dovesse ballare con tutte le fanciulle nobili che partecipavano al ballo così da poter scegliere colei che un giorno sarebbe stata sua moglie; Kat non sapeva ballare bene, ma non si sottrasse ai suoi doveri.

Il ballo era terminato già da un paio d'ore ma Kat non ne voleva sapere di dormire, in tutta la giornata non aveva avuto il tempo di pensare a quella che era la questione più urgente di tutte: la battaglia contro il regno nemico. Dopo più di un mese ancora suo padre e suo fratello non gli avevano fatto pervenire un messaggio, era preoccupato per le loro sorti.
« C'è qualcosa che ti turba? »
Katòn si voltò di scatto, non credeva di trovare West per i corridoi del castello a quell'ora della notte.
« No, niente in particolare, sempre la solita cosa... A proposito, che ci fai ancora a giro? Non dovresti essere di guardia stasera? »
« Come? » il capitano sembrava stupito dalla parole del principe non aveva idea di cosa stesse parlando.
« In che senso "di guardia"? » chiese per togliersi tutti i dubbi.
« West! E tu dovresti essere il capitano delle guardie del castello!? Tanto vale appendere un cartello con su scritto "Ladri e Assassini, Benvenuti!" »
I due si fisarono per qualche secondo, la comicità della situazione era troppo alta per rimanere seri, una fragorosa risata risuonò in quel corridoio.
« Ah sì, il turno di guardia... Be' devi sapere che essere il capitano comporta molti vantaggi, per esempio sei tu che decidi i turni e sia il caso che per stasera ho fatto a cambio con un commilitone, non potevo perdermi questo ballo per niente al mondo. » spiegò West tornando serio.
« Non volevi perderti il ballo o le ragazze con cui hai chiacchierato per tutto il tempo? »
La frecciatina di Kat era maliziosa ma non intendeva ferire l'amico; West, dal canto suo, era abituato a frasi del genere, aveva acquisito una certa fama come donnaiolo e parole come quelle non gli facevano né caldo né freddo.
« E te? Quand'è che la smetterai di perdere il tuo tempo sui libri e non ti dedichi ad una bella donna? Non è che a te piacciono gli uomini vero? »
« Ma sei scemo!? »
« Era per saperlo... Tornando seri, se sei preoccupato per tuo padre e tuo fratello perché non vai a pregare un Dio? Dicono che gli Dei esaudiscano le preghiere a loro rivolte. »
« E a chi dovrei rivolgermi secondo te? »
West lo fissò negli occhi divertito, il principe era un pozzo di sapere ma era ingenuo e poco sveglio come un ragazzino a volte.
« Ma alla Dea della Guerra no? »

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