venerdì 25 giugno 2010

Ragnarok

22

Katòn la fissò con aria basita, proprio quando stava perdendo la speranza di trovarla, ecco che la ragazza gli sfilava davanti gli occhi; Shirea era esattamente come il principe la ricordava: una bellissima fanciulla, magra e slanciata, più giovane di lui di poco, elegante anche con miseri abiti.

Katòn si alzò dalla panchina e la raggiunse raggiante, ripassò mentalmente tutta la strategia che aveva elaborato durante la sua ricerca, doveva solo avvicinarla e conquistarsi la sua fiducia, il resto sarebbe venuto da sé; o almeno così credeva, non aveva avuto relazioni con donne fino a quel giorno e la sua unica fonte di conoscenza in quel campo era un aitante capitano delle guardie del castello a cui piaceva divertirsi.

« Signorina Shirea!

Che bello rivedervi, credevo foste tornata ad Hollas, a casa. » esordì il principe cadetto con un sorriso smagliante.
Shirea lo fissò stranita per qualche secondo, non aveva idea di chi fosse quel giovane, lui sembrava conoscerla, ma non era vero il contrario.

« Sono Julian, la festa in maschera. »

Un lampo si accese nella mente della ragazza, adesso ricordava benissimo dove lo aveva conosciuto e in quale situazione, effettivamente aveva una certa aria familiare, le tornò alla memoria anche il suo amico, il bel biondino che li aveva fatti conoscere e che assomigliava incredibilmente al soldato che aveva visto alla locanda tempo addietro.

Shirea accennò ad un breve inchino, facendo ben attenzione a non far cadere le stoffe che portava, e rispose al saluto del giovane.

« Anche io sono felice di vedervi, come potete vedere sono ancora qui, ad Irrfad, lavoro come sarta. »

« Permettetemi dunque di aiutarvi, è indecente che una fanciulla porti da sola tutto questo carico. »

« Non datevi pena, sono in grado di farcela, » replicò Shirea con un sorriso, « e poi se mi aiutaste la padrona potrebbe arrabbiarsi, però accetto volentieri la vostra compagnia. »

“Ottimo, è fatta. Non è stato così difficile, West senso delle non ha il misure.”

Katòn indirizzò il discorso su argomenti totalmente estranei alla causa che stava combattendo, parlò della bellezza del regno, della primavera incombente, di alcuni pettegolezzi reali, di cose che potessero interessarle.

« Sir Julian, io sono arrivata, è stato piacevole passeggiare al vostro fianco, ma il dovere chiama e io devo rispondere. »

« Comprendo. Ditemi, posso avere l’onore di passeggiare ancora con voi domani, prima del vespro? » le domandò con un baciamano eseguito alla perfezione.

« Siete ardito, sir Julian. »

« Vi prego di perdonarmi, da quella festa non ho fatto altro che pensarvi. »

I due si guardarono negli occhi per qualche istante, non lo sapevano, ma entrambi desiderarono che quel momento non dovesse finire mai; il principe intendeva realmente approfondire la conoscenza di lei, non più soltanto per scopi materiali, la fanciulla era sorpresa dall’atteggiamento dell’uomo, non le sembrava il tipo di persona che usa le donne come fossero giocattoli.

« Sir Julian… »

Shirea distolse lo sguardo, una piccola fitta, proprio all’altezza del petto dove era il ciondolo, le ricordò che non era il tempo dei divertimenti.

« Non posso impegnarmi, non ora. Non intendo fuggire da voi, solo che ho delle questioni da risolvere, quando tutto sarà finito sarò vostra, è una promessa! » esclamò lei nell’impeto dell’eccitazione.

« Avete dei problemi? Forse posso aiutarvi, io… »

« No, sir Julian, no, purtroppo non potete aiutarmi, ma apprezzo tantissimo il pensiero. »

Shirea gli scoccò un casto bacio sulla guancia per poi entrare nella sartoria; quella sensazione era nuova per lei, chi era quello strano tipo che, visto a malapena un paio di volte, le aveva fatto venire un farfallìo allo stomaco?

Troppo presto per l’amore, ma già abbastanza per l’infatuazione; Shirea ripeté a se stessa di non cadere mai in quella trappola. Una volta concluso il Ragnarok l’avrebbe ricercato e gli avrebbe spiegato che, a malincuore, non poteva mantenere la parola data.
Nel suo mondo non poteva esistere l’amore, solo il proprio tornaconto e l’avanzamento sociale; la fanciulla si maledì per quella stupida promessa, se l’era appena ripetuto, ma solo in quel momento capì di essere caduta nella trappola del sentimento da lei tanto evitato.


Katòn tornò al castello, doveva cercare West e supplicarlo di svelargli qualche frase o azioni che gli avrebbero fatto conquistare Shirea; non sarebbe stato facile dato che West non amava parlarne, secondo la sua filosofia, ogni uomo doveva cavarsela da solo, altrimenti che uomo sarebbe stato, se non fosse stato in grado di far cadere ai suoi piedi una donna?

Lo cercò in tutti i luoghi da lui maggiormente frequentati: il cortile d’addestramento, la mensa, gli alloggi dei soldati, ma non riuscì a scovarlo da nessuna parte.

Solo per l’ora di cena il capitano delle guardie ricomparve nelle sale del castello.

« È tutto il giorno che ti cerco, si può sapere dove ti eri cacciato? »

« Ai margini della Foresta Oscura, Sua Maestà desiderava conoscere lo stato d’avanzamento degli alberi. Presto dovremmo mandare i taglialegna per tracciare un piccolo sentiero. »

« E mio padre manda te? »

« Be’, tu non c’eri e poi il re si fida di me. » disse West orgogliosamente.

Katòn lo lasciò con una smorfia divertita, quando l’amico iniziava a parlare di quanto fosse onorato di godere della stime e della fiducia del sovrano, non c’era alcun modo di dirottare la conversazione verso altri lidi; il principe cadetto capì immediatamente che se fosse rimasto sarebbe stato intrappolato in una di quelle situazioni.


Chiuse delicatamente la porta dei suoi appartamenti. Alla fine il principe non aveva potuto evitare gli sproloqui del suo migliore amico, arresosi al destino aveva accettato di buon grado la compagnia del capitano e delle sue storie.

Buttatosi sul letto si accorse di qualcosa di ruvido sul suo cuscino, una busta indirizzata a lui. Katòn lo prese e la aprì con cautela, non era stato avvisato di tale missiva, lo lesse con attenzione: qualcuno gli dava appuntamento per il giorno seguente al tramonto, aveva importanti informazioni da riferirgli riguardanti il Ragnarok.

Nessun commento:

Posta un commento